Camminarmangiando
Nel 1993, l'Associazione culturale "Sì Farindola", presieduta dal sig. Giorgio Masciovecchio, ideò ed organizzò
per l'Estate farindolese di quell'anno la manifestazione denominata "Passeggiarmangiando", edizione "turistico-gastronomica"
che venne proposta per favorire la riscoperta e la valorizzazione dei luoghi e i sapori dell'alta valle del Tavo. Lungo il percorso tra il paese
e la montagna, furono allestiti i cinque punti di ristoro che la caratterizzavano, in cui poter consumare i piatti tipici della gastronomia locale.
Nel dettaglio: 1° tappa "Porta della Fonte": un antipasto, 2° tappa "c.da Rigo": altro antipasto, 3° tappa "c.da Macchie": un primo,
4° e 5° tappa "valle d’Angri": formaggio pecorino e dolce.
L'iniziativa si concluse con ampia soddisfazione dei partecipanti tra canti, balli ed abbondanti bevute. Fu previsto anche un servizio navetta per permettere ai
partecipanti di poter rientrare comodamente in paese. Alla prima iniziativa si registrarono circa 300 persone.
Nel 1996, recuperando l'idea precedente, la manifestazione viene ripresa dalle Associazioni locali Club Alpino Italiano e Legambiente, con la nuova denominazione "Camminarmangiando" e
modificata nel percorso, nei posti tappa, nelle tematiche e nell'impostazione generale; pur tra lo scetticismo, ebbe da subito attenzione da parte del pubblico diventando
in pochi anni una classica dell'estate locale. A partire dal 2003 la manifestazione è organizzata dall'Associazione Culturale "ViviFarindola" giusto
tramite tra la sensibilità della popolazione e la vivacità delle Associazioni locali CAI, Legambiente, AUSER, ANA e AVIS che nel tempo sono diventate patners dell'organizzazione.
La volontà di alcuni volenterosi all'inizio, ha stimolato la curiosità di altri, tanto da determinare da più di dieci anni ormai l'agenda
della prima decade di agosto del nostro paese. La cosa che ci piace rimarcare e che consideriamo il vero successo della manifestazione è l'organizzazione:
le "persone" e soprattutto "l'incontro tra generazioni" che hanno saputo portare e fornire la freschezza, la conoscenza, l'esperienza.
Senza questa miscela, nulla sarebbe stato possibile e comunque non di così autentico.
Il "Camminarmangiando" è da ritenersi una escursione nei luoghi, nella storia e nella cultura dei nostri avi.
Ad un occhio attento e curioso non potrà certo sfuggire un territorio ricco di testimonianze della presenza millenaria dell'uomo in cui i segni
dell'abbandono (incolti, terrazzamenti, ruderi di stinzie e nuclei abbandonati) sono sempre più evidenti.
La manifestazione si prefigge lo scopo di mantenere nella memoria di tutti noi o di far conoscere alle generazioni future il territorio,
le tradizioni popolari, gli antichi mestieri, i sapori che costituivano l'essenza della vita della popolazione di questa parte del territorio dell'area Vestina.
Partendo dal centro cittadino si percorre il sentiero storico che si snoda lungo la valle del Tavo, si incontrano via via i nuclei rurali, le case sparse,
campi e radure nella fitta vegetazione fino a raggiungere la valle d'Angri: un vero ombelico dell'Abruzzo montano, nota soprattutto per la limpidezza
e la freschezza delle sue acque. Sul percorso, i punti di dimostrazione e degustazione, permettono di entrare in un mondo antico, ormai quasi scomparso.
Di volta in volta vengono trattati argomenti che parlano e raccontano momenti di vita quotidiana: "il centro storico", "la cultura del miele", "il buon pane fatto in casa",
"l’arte dei cestai", "la festa della trebbiatura", "il duro lavoro nei boschi". Non manca naturalmente il profumo del famoso
"Pecorino di Farindola" e quello legato alla "nuova economia del tartufo".
Per tutti, la possibilità di una giornata all'aria aperta, in uno scenario ambientale di incomparabile bellezza che permette di osservare
(salvo caso contrario) la cascata della Vitella d'oro ed i camosci della vicina area faunistica.
Il "Camminarmangiando" è parte integrante del progetto "eco-museo dell'alta valle del Tavo" proposto dalle Associazioni locali CAI,
ViviFarindola e coop. CIEFIZOM con le finalità di conservazione e valorizzazione delle entità storiche, culturali,
economiche e naturalistiche del territorio di Farindola, riconosciuto con delibera comunale n° 46 del 18/12/2009 e dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della laga.